lunedì 29 dicembre 2008

non dovuta la tariffa di depurazione

Pescomaggiore, 29 dicembre ’08


La frazione di Pescomaggiore è notoriamente priva di un impianto di depurazione.

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 335 del 10.10.08 (reperibile su www.giurcost.org) ha finalmente dichiarato con effetto retroattivo l’incostituzionalità dell’imposizione della tariffa di depurazione “nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”.

Invece la Gran Sasso Acqua S.p.a. insiste nel pretendere, con la recente fatturazione di dicembre, il pagamento della tariffa di depurazione dagli utenti di Pescomaggiore.

Si tratta di somme modeste, ma comunque rilevanti nell’economia della popolazione, in gran prevalenza anziana, del piccolo abitato montano.

Sembrerebbe che la Gran Sasso Acqua S.p.a. abbia avanzato analoghe richieste anche in altre frazioni sprovviste di impianto di depurazione.

Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore ricorda che il pagamento della tariffa di depurazione non è dovuto in concreta mancanza del servizio ed invita tutti i cittadini a richiedere all’A.T.O. la restituzione delle somme indebitamente versate in precedenza.

Il Comitato ha formalmente indirizzato una richiesta di chiarimenti alla Gran Sasso Acqua S.p.a., all'A.T.O. n. 1 ed al Difensore Civico ed offrirà gratuita assistenza agli interessati.


venerdì 25 luglio 2008

VI INVITIAMO

DOMENICA 27 LUGLIO

PARTENZA H 8:00 DAL CENTRO“NULLIFUNZIONALE”

ARRIVO QUANDO SARA’ AL CIMITERO DI TEMPERA

UN CAMMINARE CURIOSO

UNA LENTA TRAVERSATA DA UN BUCO ALL’ALTRO

TRA INCOMPIUTE, FABBRICHE, CAMPI E FORME

(PER NON VOLTARE LO SGUARDO)

Qualcuno ha malinteso l’incontro informativo di martedì 15 luglio, come rivolto “contro” l’iniziativa economica di un singolo imprenditore.

La questione è del tutto diversa: voler decidere consapevolmente e democraticamente il nostro futuro e quello dei luoghi nei quali viviamo.

Per poterlo fare è necessario conoscere. L’incontro è stato questo: ascoltare un esperto per sapere quali problematiche comporta una qualsiasi attività estrattiva.

Ora andiamo a vedere di persona cosa sono le cave già esistenti nel territorio compreso tra Monte Manicola ed il Vera.


venerdì 18 luglio 2008

come è andata il 15 luglio: prima conoscere, poi decidere

Agli Organi di comunicazione

COMUNICATO di Antonio Cacio dell'Associazione A SUD, moderatore dell'incontro informativo tenutosi nel centro civico di Paganica martedì dalle 18:30 alle 21:00 passate

Paganica. Centro Civico gremito ed oltre 70 presenti all’incontro informativo sul tema delle attività estrattive nella X^ circoscrizione coordinato da A SUD e promosso martedì 15 luglio dal Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore e dalla Lega Contadina – Comitato in difesa del territorio.

1 ora di relazioni ed oltre 1 e ½ di chiarimenti, interventi e dibattito sui siti estrattivi passati, presenti e futuri, sulle problematiche connesse a questa opzione di sfruttamento del territorio – in particolare delle terre collettive civiche - e sulle possibili alternative.

Una decina gli interventi dal pubblico partecipante, tra cui di particolare interesse quelli del C.A.I. L’Aquila, di una delle ditte estrattive operanti nell’area (Zugaro) e degli amministratori, passati e presenti, dei beni di uso civico di Paganica e S. Gregorio.

Peccato per l’assenza delle altre Amministrazioni Separate interessate e delle istituzioni invitate (Comune, Circoscrizione), probabilmente dovute ai tempi ristretti di organizzazione dell’evento, mentre il dirigente del settore Viabilità della Provincia dell’Aquila, impossibilitato ad intervenire, ha manifestato la disponibilità per un ulteriore incontro pubblico.

É emersa la diffusa ignoranza in ordine al complesso di rischi e di costi che ogni attività estrattiva comporta ed agli effettivi benefici che ne derivano alla collettività che tiene in proprietà collettiva i beni di uso civico.

Diverse domande avanzate dal consulente ambientale Dott. Enrico Stagnini, ma anche ulteriori domande emerse nel dibattito, sono rimaste prive di risposta da parte degli amministratori dei beni collettivi di Paganica e S. Gregorio.

A titolo di esempio quelle relative all’entità del materiale complessivamente estratto, al suo valore economico ed ai costi ambientali determinati dall’attività estrattiva.

I promotori dell’iniziativa hanno proposto un approfondimento sulla possibile riconversione delle imprese e dei lavoratori interessati ed un censimento “sul campo” dei siti estrattivi presenti nell’area.

Quanto emergerà sarà oggetto di un ulteriore incontro informativo.

(Antonio Cacio)

sabato 12 luglio 2008

dicono: "+ cave = + lavoro & benessere!!"; ma per chi? ed a che prezzo? e per quanto? per parlarne consapevolmente:

IL COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE & LEGA CONTADINA - COMITATO IN DIFESA DEL TERRITORIO

PROMUOVONO

MARTEDI 15 LUGLIO ORE 18:30
CENTRO CIVICO DI PAGANICA

INCONTRO INFORMATIVO

IL TERRITORIO AD UN BIVIO:

ECONOMIA AGRICOLA E TURISTICA

O POLVERIZZAZIONE DELLA MONTAGNA?

Interverranno:
Dario d’Alessandro (Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore),
Enrico Stagnini (consulente ambientale),
Anna Narciso (WWF -L’Aquila)
Moderatore:
Antonio Cacio (A SUD)

TEMA: Il nostro futuro: dalla discarica al marciapiede ?

Alla fine del Novecento un’Amministrazione Comunale sorda ai sentimenti ed agli interessi di Paganica ebbe l’idea di una megadiscarica nel sito archeologico di Monte Manicola.Al tempo una lunga e pacifica mobilitazione civica impedì la realizzazione del progetto, salvando il patrimonio archeologico e la vivibilità della nostra frazione.

Solo qualche mese fa quella scelta è stata definitivamente archiviata dal Comune.

Ancora oggi, invece, siamo martoriati da un’attività estrattiva senza fine.

Si chiacchiera di sviluppo sostenibile e si spendono denari per vendere un’immagine “verde” sul mercato turistico, ma l’assenza di un piano cave regionale e la latitanza di scelte urbanistiche del Comune di L’Aquila permettono un’attività estrattiva indiscriminata ed invasiva.

Basta guardarsi intorno: cave vecchie, buchi bianchi e desertificati destinati alla non riqualificazione, e cave nuove, che deturpano montagne e rendono pericolose le strade per l’intenso traffico di camions.

L’evidente verità è che il territorio è regalato a pochi impresari che lo consumano velocemente e per sempre.

Eppure un’altra economia è possibile, incentivando e valorizzando l’agricoltura di qualità ed il turismo naturalistico, in cui le pietre, oggi macinate per edificare e realizzare profitti altrove, servano esclusivamente a ristrutturare il patrimonio storico – architettonico rurale.

Infatti, mentre si perdono opportunità preziose per far vivere dignitosamente gli antichi borghi e le campagne, la maggior parte delle cave prospera su terre c.d. d’uso civico.

Un patrimonio collettivo che appartiene alla nostra storia contadina, terra comune per secoli difesa dai nostri nonni contro baroni e latifondisti. Terre del Popolo, su cui ciascun paesano ha il diritto di pascolo, raccolta, coltivazione, di procurarsi da vivere con il proprio lavoro.

Terre che ciascun paesano ha il diritto di vedere conservate per i propri figli.

Questo patrimonio, gestito dalle Amministrazioni Separate degli Usi Civici ed ove queste non sono costituite dal Settore Ambiente del Comune di L’Aquila, viene concesso ad alcuni cavatori in cambio di pochi spiccioli e talora sotto l’elegante ricatto di pochi posti di lavoro rischioso ed usurante.

Aggiungiamo: spiccioli che sovente vengono utilizzati per realizzare piccole opere di urbanizzazione, utili solo a risolvere i problemi causati dalla stessa attività estrattiva ovvero a legittimarne sul piano simbolico la prosecuzione a tempo indeterminato.

A cosa ci serve un marciapiede nuovo o una fontana restaurata, se intorno il territorio è compromesso per sempre?

giovedì 3 luglio 2008

Il Consiglio Comunale ha votato l'ampliamento

Mi scuso per il ritardo nella presentazione degli annunciati reports, ma l'ultima settimana è stata particolarmente intensa e concentrata sull'appuntamento di oggi, quando il Consiglio Comunale è stato chiamato a prendere la definitiva decisione del Comune di L'Aquila rispetto al mutamento di destinazione, proposto dagli Uffici, di ulteriori terreni a margine della cava in esercizio e dell'asservimento della cava "ripristinanda" alle nuove cave ipotizzate a Colle Mezzano e Piano di Macchia.
Respinta una proposta pregiudiziale di rinvio della decisione a maggiori accertamenti ed approfondimenti avanzata dai rappresentanti di Rifondazione, La Destra ed Italia dei Valori, il Consiglio ha votato a maggioranza in senso favorevole al distretto minerario.
Nonostante la prova documentale dell'assoluta insufficienza dell'istruttoria svolta.
Nel dibattito è stata reiteratamente censurata la possibilità che i cittadini pongano informazioni rilevanti acquisite a proprie spese a disposizione degli organi competenti a decidere .
Altro che sovranità popolare, si è assistito all'abuso dell'antipolitica, praticata trasversalemente (come si dice, bipartisan) dalla maggioranza e dalla presunta opposizione.
Nei prossimi giorni, oltre i reports già dovuti, verrano acquisite e messe a disposizione pubblicamente le trascrizioni degli interventi in Consiglio Comunale.

domenica 22 giugno 2008

in corso di redazione reports

- conviviale 8 giugno

- riunione aperta collegio 21 giugno



la foto è stata realizzata dal fotografo Marco D'Antonio (SEGNI)


mercoledì 4 giugno 2008

l'estate è alle porte, tempo di raccolte

Assemblea per la Rinascita di Pescomaggiore

“Sviluppo rurale vs.distretto minerario?”

DOMENICA 8 GIUGNO ORE 11:00

Pescomaggiore, 4 giugno ’08

Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore convoca per domenica 8 giugno, alle ore 11:00, un’assemblea democratica aperta agli abitanti di Pescomaggiore ed all’intervento di tutti gli interessati alla conservazione del patrimonio ambientale costituito dalle terre civiche che il Comune intende destinare ad attività estrattiva al di fuori di ogni pianificazione.

Oggetto dell’assemblea i criteri e le modalità d’azione per una gestione partecipata della scelta che la comunità aperta di Pescomaggiore è chiamata a compiere.

É tempo che i residenti ed i possessori di abitazioni assumano democraticamente scelte consapevoli com’è loro diritto collettivo d’incolato, con l’ausilio e l’apporto di chiunque abbia a cuore la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale.

Il Comitato propone la seguente articolazione dei lavori, aperta alla critica ed alla proposta di ognuno.

ore 11:00 - registrazione partecipanti, illustrazione metodo

ore 11:20 - illustrazione attività svolta e "stato delle cose"

ore 11:45 - interventi 3-5 minuti

ore 12:45 - quadro di riepilogo ed alcune proposte aperte

ore 13:00 - pausa pranzo/i - discussione nei "fuochi"

ore 15:30 - restituzione dai "fuochi" per portavoce

ore 16:30 - 2^ discussione per gruppi

ore 17:00 - restituzione dai gruppi (A/B)

ore 18:00 - elaborazione documento di sintesi per consensus o voto

ore 19:00 - proclamazione

Nell'antico ordinamento il vincolo di incolato, fondante il diritto sulla proprietà collettiva, passava per il "fuoco", il possesso di un'abitazione utilizzata nell'abitato, e quindi per il nucleo familiare che abitava l'immobile e godeva del demanio universale (la terra).
L'idea è valorizzare questo dato storico - giuridico nel processo partecipativo proposto al complesso degli habitantes della terra di Pescomaggiore ed aperto agli ulteriori interessati (persone fisiche ed associazioni ambientaliste).
Il pranzo nelle abitazioni familiari (si sta valutando anche un pranzo collettivo per i singoli) è il primo momento di discussione, alla ripresa dei lavori un portavoce delegato per ogni abitazione ne riferisce gli elementi principali.
Per favorire l'emersione di più punti di vista i partecipanti vengono diversamente raggruppati per un secondo momento di discussione, di cui riferiscono due portavoce per gruppo.
Sulla base di quanto emerso dai "fuochi" e dai gruppi una commissione di cinque membri eletta dall'Assemblea elabora un documento di sintesi da sottoporre al consenso dei partecipanti oppure le proposte di voto.
Al voto potranno partecipare solo gli abitanti, residenti o possessori di abitazione.

comunicate l'adesione tramite e-mail avvocato@dariodalessandro.it o fax 0862 421021



giovedì 29 maggio 2008

dote territoriale vs. distretto minerario; ASSEMBLEA domenica 8 giugno ?


area di valle dell'antica terra ed università
del popolo di Pescomaggiore

per approfondimenti sull'istituto

La Terra.
secondo il lodo De Rubeis reso nel 1600 e mai modificato
costituiscono demanio universale di Pescomaggiore
i terreni alla sinistra della linea Verde
(in Verde sottile l'attuale risultanza catastale),
mentre si statuiscono in comune alla pari con Paganica
quelli tra questa e la linea Rossa.
In Giallo l'attuale cava,
in Arancio la nuova cava di Piano di Macchia,
in Viola l'area di Colle Mezzano di presumibile sviluppo
dell'attività industriale in monopolio privato

I soggetti della decisione.
1) Gli attuali abitanti di Pescomaggiore (il popolo)
quali utenti e beneficiari del patrimonio collettivo
2) tutti coloro che hanno un significativo interesse alla conservazione
della destinazione agrosilvopastorale ed ambientale di questi terreni

Cognizioni di base.
per una scelta consapevole e democratica
devono essere a disposizione di tutti
fondamentali cognizioni "tecnico-giuridiche"
le principali norme sono contenute in Leggi nazionali
(L. 1766/1927, L. 258/1957, L. 97/1994, r.d. 332/1928)
e regionali (L. R. 25/1988, L.R. 68/1999), ma la loro lettura
richiede una significativa conoscenza dell'esperienza giuridica

che per grande sintesi possono così compendiarsi

1. una terra in dote al popolo
è stato autorevolmente scritto che la proprietà collettiva
deve leggersi più come Statuto della Res abitata,
relazione simbiotica della presenza antropica (popolo) con il complesso fondiario (terra),
che come relazione capitalistica di appartenenza ad un soggetto (pur collettivo)
Terra e Popolo si pongono quali elementi di un ordinamento territoriale che,
perduta rilevanza pubblicistica con l'eversione della feudalità,
ha mantenuto autonoma soggettività privatistica
come fondo patrimoniale ambientale destinato in beneficio perpetuo
della collettività degli abitanti il territorio "frazionale" (requisito dell'incolato)

2. carattere straordinario della decisione
un mutamento di destinazione con concessione esclusiva ad estranei
dello sfruttamento industriale di risorse non rinnovabili del patrimonio collettivo
costituisce una deprivazione permanente del capitale ambientale
delle future generazioni, come tale presenta un carattere eccezionale
che, stando alla lettera della L.R. 25/1988, nemmeno potrebbe darsi
per finalità estrattive in assenza di un Piano regionale del settore

3. il procedimento
nel corso dell'età moderna e sino al 1804 l'alienazione
doveva preliminarmente deliberarsi dal popolo nemine discrepante
poi assentirsi dal Sovrano a salvaguardia della comunità futura
oggi, in mancanza di auto-organizzazione, al popolo
supplisce il Consiglio Comunale di L'Aquila

e la Sovrana garanzia ha la forma della determina dirigenziale regionale
secondo la legge la nuova destinazione (non solo il suo indennizzo)
deve costituire un reale beneficio per la generalità degli abitanti

4. la verifica demaniale svolta negli anni '30 del XX° sec. ha
ignorato il lodo De Rubeis fondandosi sull'erroneo dato
dell'impianto del Nuovo Catasto
(nell'immagine in linea Verde sottile)
MA questo documento è utilizzato dalla Regione Abruzzo
nelle proprie valutazioni amministrative rispetto
ai mutamenti di destinazione ed ai reinvestimenti
dei "proventi"
con l'effetto che nell'arco di un quarto di secolo
alcune decine di centinaia di migliaia di metri cubi di montagna
sono stati trasformati in merce senza riconoscerne la destinazione
in vantaggio della res abitata di Pescomaggiore

Cosa sta succedendo
é recente la notizia dell'approvazione regionale del mutamento di
destinazione richiesto dal Consiglio Comunale di L'Aquila con la
deliberazione n. 41 del 26.2.2007 per la nuova cava di Piano di Macchie
Nella prima settimana di giugno il Consiglio deciderà anche sul
mutamento di destinazione
c.d. "accessorio"
che nonostante le osservazioni del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore
è stato positivamente "esaminato" (?) a porte chiuse dalla II^ Commissione Consiliare

IL CONSIGLIO COMUNALE, OGGI COME NEL FEBBRAIO DEL 2007,
STA COLPEVOLMENTE IGNORANDO L'ENTITA' DELLA SCELTA:

CAVARE PIANO DI MACCHIE PER AMPLIARE L'AZIENDA ZUGARO
COMPORTA LA DESTINAZIONE DI FATTO AD ATTIVITA' ESTRATTIVA
DELL'INTERA AREA INFERIORE DELLA TERRA DI PESCOMAGGIORE
PER TUTTA LA VITA DEL FUTURO STABILIMENTO INDUSTRIALE.
TRA CIRCA UN DECENNIO, ESAURITA LA NUOVA CAVA, PUO'
PRESUMERSI SIN D'ORA L'ESPANSIONE SUL VICINO COLLE MEZZANO.
E POI CHISSA'. PER LO STESSO TEMPO RIMARRANNO IN FUNZIONE
I RUMOROSI E POLVEROSI IMPIANTI GIA' ESISTENTI LUNGO LA STRADA PROVINCIALE.

UN VINCOLO DI QUESTA PORTATA PUO' ESCLUDERE IN RADICE
OGNI IPOTESI DI SVILUPPO RURALE SOSTENIBILE DELL'ABITATO.

Per potere esaminare insieme la situazione ed assumere le urgenti decisioni
propongo di tenere in Pescomaggiore
ENTRO LA PROSSIMA DOMENICA 8 GIUGNO
una pubblica Assemblea degli abitanti, degli oriundi proprietari di immobili e di tutti gli interessati


VI INVITO A COMUNICARE LA VS. ADESIONE VIA E-MAIL: avvocato@dariodalessandro.it
i membri del Comitato verranno contattati telefonicamente nei primi giorni della settimana





giovedì 22 maggio 2008

E due passi indietro. Ed ora?

Nella seduta del 21 maggio a porte chiuse la II^ Commissione Consiliare Permanente (Territorio) ha espresso parere favorevole alla proposta del settore Ambiente, avallata dalla Giunta Comunale, di mutamento di destinazione di ulteriori terre civiche di Pescomaggiore e di Paganica per lo sviluppo di un’impresa privata.

Nonostante le osservazioni, gli avvisi e le istanze del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore volti ad ottenere la sospensione del procedimento e la revoca della precedente deliberazione n. 41/07, almeno fino ad una compiuta e condivisa valutazione dei costi e dei benefici per la collettività proprietaria, è stata assunta una “non decisione” sostanzialmente confermativa di scelte assolutamente immotivate ed a dire poco deleterie per la comunità d’incolato.

Malgrado il Difensore Civico, solo il 13 maggio il Comitato ha avuto accesso ad una parte degli atti richiesti ed è in attesa di poter visionare compiutamente la voluminosa documentazione.

Già il valore del materiale estratto e la perdita dei valori immobiliari superano i 9 milioni di euro, un danno prodottosi nell’ultimo quinquennio; ben più difficile misurare gli ulteriori pregiudizi (acqua, rumori, polveri, salute, fauna, non uso, opportunità alternative) arrecati agli abitanti presenti e futuri di Pescomaggiore.Chi, tra avvicendarsi di dirigenti ed inadeguatezze organizzative della macchina comunale, risarcirà dei danni subiti e di quelli futuri?

Ai sensi dell’art. 6 L.R. 25/88 ora è il Consiglio Comunale a doversi pronunciare con il proprio “definitivo avviso” a nome del Comune, per legge in sostituzione della comunità di incolato non costituitasi in amministrazione separata e nel suo esclusivo interesse, ma anche portatore di interessi pubblici alla conservazione del demanio universale frazionale quale bene ambientale.

Poi questa intenzione verrà vagliata ed autorizzata dalla Regione Abruzzo a maggior tutela della collettività proprietaria; quindi spetterà al Comune stipulare la concessione, sempre per conto della collettività proprietaria, infatti destinataria dei proventi.

È ben evidente che il Consiglio Comunale non potrebbe legittimamente assumere una tale decisione nella manifesta e motivata opposizione di un significativo numero di aventi diritto ed interesse.

È stato chiesto il tempo per conoscere, dibattere e decidere democraticamente, com’è diritto. Negarlo significa usurparlo.

Significa imporre la strada dei contenziosi senza esperire le potenzialità del dialogo.

Proprio il contrario di quanto predicato in campagna elettorale dall’attuale maggioranza.

venerdì 18 aprile 2008

un passo avanti

Pescomaggiore, 17 aprile ’08


Il Difensore Civico comunale, con nota prot. 13 D.C./08 del 9 aprile, ha ritenuto fondato il ricorso del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore per ottenere copia dei documenti relativi all’attività estrattiva in corso, detenuti dal Settore Ambiente del Comune di L’Aquila.

Si attende ora una determinazione di questo Settore dell’amministrazione comunale, il cui atteggiamento ha sinora impedito una trasparente conoscenza e valutazione della realtà estrattiva e dei pro e contro della sua prosecuzione.

Nel frattempo il Comitato ha interessato della vicenda direttamente il Sindaco, l’Assessore alla Partecipazione ed il Presidente del Consiglio Comunale, sottolineando la mancata consultazione degli interessati e l’assenza di ogni minima valutazione del complessivo impatto ambientale e socioeconomico dell’attività estrattiva.

Agli organi politici della nuova Amministrazione, quale segno concreto di attenzione alle istanze del Comitato, è stata chiesta la revoca della deliberazione consiliare n. 41 del 26 febbraio 2007. Si tratta della deliberazione che – in maniera del tutto immotivata - ha valutato positivamente il mutamento di destinazione di ulteriori 10 ha di terre civiche per una nuova cava fronteggiante l’abitato.

In sostanza una moratoria sull’ampliamento dell’attività estrattiva, rinviando la valutazione alla definizione degli opportuni strumenti di pianificazione e regolazione (verifica demaniale, piano cave regionale, p.r.g. comunale, definizione dell’area contigua al PNGSL) e subordinandola alla compiuta valutazione degli impatti prodottisi e futuri ed al consenso delle popolazioni.

venerdì 14 marzo 2008

dialogo si, ma nella chiarezza



Pescomaggiore, 13 marzo ’08

Dopo aver nei mesi scorsi richiesto invano chiarezza sulle attività estrattive in corso nel territorio frazionale al Comune di L’Aquila, che quei terreni amministra per conto della comunità pescolana, il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore si è rivolto direttamente all’impresa privata utilizzatrice della cava.

Riscontrando una proposta di dialogo informalmente avanzata dall’impresa privata il Comitato ha posto come condizioni il carattere pubblico del dialogo e la preliminare conoscenza condivisa di tutte le informazioni rilevanti per assicurare la simmetria del confronto e per procedere ad un’analisi costi benefici e degli impatti ambientali.
A questo fine ha chiesto all’impresa estrattiva un annuncio congiunto dell’avvio del dialogo e di mettere a disposizione del Comitato, anche per la divulgazione ai frazionisti ed al pubblico, le informazioni ed i documenti relativi allo stato attuale dell’attività estrattiva, come sviluppatasi in oltre un trentennio, ed alle progettualità di sviluppo del sito.

Contemporaneamente, sulla base delle risultanze delle prime ricerche d’archivio, il Comitato ha chiesto un incontro all’Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico di Paganica e S. Gregorio per ridefinire il confine tra i terreni gestiti da quest’ultima e le terre civiche di Pescomaggiore.
Ad un primo esame, infatti, lo stato attuale non risulta conforme ai confini storicamente documentati tra le due odierne frazioni del Comune di L’Aquila.
Della problematica sono stati interessate per debita conoscenza anche le Autorità competenti in materia.

Con l’occasione il Comitato comunica la propria adesione alla manifestazione regionale di sabato 15 marzo convocata a Pescara per l’Emergenza Ambiente Abruzzo.

COMITATO PER LA RINASCITA
DI PESCOMAGGIORE

domenica 17 febbraio 2008

lunedì 11 febbraio 2008

il punto e la domanda

La ricerca presso l'Archivio di Stato sta fornendo i primi elementi rilevanti, mentre è stata operata una ricognizione sommaria della documentazione amministrativa presso il Commissariato Demani e Usi Civici.
Si è invece incontrato l'ostacolo dell'apparato amministrativo del Comune di L'Aquila, detentore di gran parte delle informazioni rilevanti.
Limitatamente all'accesso alla documentazione relativa all'attività estrattiva, è stato interessato il Difensore Civico comunale, la cui decisione è attesa entro la fine del mese.

Solo l'interlocuzione con gli organi politici potrà però chiarire l'indirizzo del Comune rispetto alla problematica degli impatti dell'attività estrattiva ed al più ampio processo di Rinascita.
In questo senso il Comitato solleciterà nei prossimi giorni l'Assessore comunale alla Partecipazione.
La stampa locale non ha dato sinora particolare rilievo all'iniziativa del Comitato, che ha invece trovato un certo riscontro sul web: i comunicati del 3 dicembre e del 1° febbraio sono stati ampiamente pubblicati sul quotidiano www.primadanoi.it dove sono stati letti 475 volte.
Nel territorio sono stati presi contatti con il circolo aquilano di Lega Ambiente, con il Comitato Salviamo La Valle, sorto nella vicina S. Demetrio per controllare le locali destinazioni estrattive, e con il foglio Il Martello del Fucino, animatore del dibattito sulle nuove cave di Pescina (la già cara Fontamara).
In questo contesto appare un segno positivo la posizione assunta dall'impresa privata concessionaria della cava.
Va precisato che, almeno per le terre civiche, gli interessi dell'imprenditore privato sono subordinati all'interesse della comunità d'incolato, che non può di certo espropriarsi per attività estrattive.
Rimane l'apertura di dialogo cui bisogna fornire una risposta.
La scelta della risposta ha carattere strategico per il processo di Rinascita.
Per compierla il Comitato intende promuovere la partecipazione alla decisione di una più ampia comunità elettiva di simpatizzanti e sostenitori, estendendo la consultazione al di là dei 58 sottoscrittori originari.
Per questo ti invito a rispondere al sondaggio proposto.


domenica 10 febbraio 2008

la lettera di Zugaro


Ho preso visione delle osservazioni da Voi proposte avverso il mutamento di destinazione di alcuni terreni ricompresi nella Frazione di Pescomaggiore e Vi informo che ho già proceduto a presentare controdeduzioni.
Dunque in relazione all'aspetto amministrativo e procedimentale ognuno di noi ha evidenziato al Comune i propri interessi , perché possa decidere in merito.
Ritengo — però — che tale aspetto non possa esaurire la discussione in quanto è mia convinzione Che tra le ragioni aziendali e produttive e la salvaguardia dell'ambiente non debba necessariamente sussistere scontro da concludersi con la vittoria di un solo.
Questa possibilità di convivenza tra queste due diverse ragioni è affidata alla comprensione delle diverse esigenze e , quindi, al dialogo.
Io, nella mia veste di imprenditore , sono favorevole ad iniziare tale dialogo e, per questo, Vi richiedo un incontro.
Colgo l'occasione per inviare i miei saluti ed auguri.

chiarezza sulle cave / 2

COMUNICATO
Chiarezza sulle cave a Pescomaggiore – parte seconda
Il Comitato si rivolge al Difensore Civico
Pescomaggiore, 1 febbraio '08.
Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore nel mese di dicembre ha depositato, presso il Settore Ambiente del Comune di L’Aquila, proprie osservazioni in opposizione all'ennesimo mutamento di destinazione di terre civiche di Pescomaggiore per concederle ad attività estrattiva senza la minima valutazione dei costi e dei benefici per la collettività.
Nell’occasione ha richiesto al medesimo ufficio comunale l’accesso ai documenti amministrativi relativi all’attività estrattiva in esercizio ed in particolare agli ampliamenti progressivi succedutisi nel corso dell’ultimo decennio.
Un passaggio indispensabile per l’avvio di un processo cognitivo e valutativo condiviso sulla realtà estrattiva e sui pro ed i contro della sua prosecuzione.
Eppure il competente Settore non solo non ha assentito l’accesso, ma nemmeno ha ritenuto di formulare le proprie ragioni, rimanendo per sessanta giorni in un silenzio imbarazzante.
Se si ricorda anche che la scelta dell’avvio del procedimento di mutamento di destinazione di terre civiche frazionali è, in assenza di un’apposita Amministrazione Separata, di esclusiva competenza e volontà comunale, allora l’imbarazzo si trasforma in inquietudine.
Non trovando da solo un’esaustiva ragione, il Comitato si è rivolto in data odierna al Difensore Civico per ottenere l’accesso alla documentazione amministrativa ed ha interessato della vicenda la competente Procura della Repubblica. Nell’attesa degli esiti il Comitato procederà nell’acquisizione di informazioni utili presso le altre autorità competenti.

chiarezza sulle cave a Pescomaggiore

COMUNICATO
chiarezza sulle cave a Pescomaggiore
Pescomaggiore, 3 dicembre '07.
Il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore, costituitosi nel settembre scorso, ha presentato ai sensi dell'art. 6 L.R. 25/88, le proprie osservazioni avverse all'ennesimo mutamento di destinazione di terre civiche di Pescomaggiore ad attività estrattiva.
Si tratta di interventi definiti “accessori” all'attività già in essere ed a quella programmata, ma che risultano “sospetti”.
Una delle critiche mosse è proprio quella che lo “spezzettamento” nell'esame dei mutamenti di destinazione configura una mancanza di trasparenza e l'impossibilità di oggettive valutazioni rispetto ad un progetto di sfruttamento unitario su cui sinora non è stata svolta alcuna valutazione di impatto.
Il Comitato ricorda che l'attività estrattiva avrebbe dovuto cessare fin dal 2006, con il rispristino ambientale dei luoghi, mentre per ampliamenti progressivi l'attività rimarrà in esercizio fin oltre il 2020, pregiudicando ogni altra ipotesi di sviluppo dell'abitato, già escluso dal Parco per esigenze militari.
Nella decisione dello sviluppo dell'area la comunità di Pescomaggiore è stata privata di informazioni e di voce, sebbene la legge consenta un mutamento di destinazione di terre civiche solo ove rappresenti un reale beneficio per la generalità degli abitanti.
Questi abitanti, che a Pescomaggiore sono 40 e nell'estate salgono a circa il triplo, sono tutti indistintamente soggetti ai rilevanti impatti negativi dell'attività estrattiva, sia per la notevole pericolosità della viabilità di accesso alla frazione (la S.P. N° 103) che per l'inefficiente abbattimento in sito delle polveri di escavazione e lavorazione che invadono la strada, i terreni circostanti e lo stesso abitato, con riduzione dei valori immobiliari e menomazione delle potenzialità di sviluppo turistico, anche per l'indiscutibile disvalore visivo costituito dalla demolizione di un'intera montagna con definitiva alterazione del paesaggio.
É giunto il momento di fare chiarezza sul presente e sul futuro delle attività estrattive nell'area, così come sulla gestione delle connesse risorse finanziarie: le terre civiche devono concedersi ad un valore che partendo da quello di mercato incameri anche quello d'uso collettivo ed i proventi devono destinarsi ad investimenti nell'interesse della frazione, meglio se nel dominio collettivo civico.Per cominciare il Comitato ha suggerito l'esigenza di un controllo ispettivo sull'attività in essere per come ad oggi svolta, con verifica dell'attuale condizione del fronte di cava rispetto all'area autorizzata, ed un riesame della complessiva prospettiva dell'attività estrattiva nell'area.

venerdì 1 febbraio 2008

la notizia sulla stampa locale


la nascita

COMUNICATO

Pescomaggiore, 28 settembre '07.

Si è costituito nei giorni scorsi il Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore.
Nato dalla spontanea iniziativa di residenti, oriundi e proprietari di immobili.
Si pone finalità di utilità generale di promozione sociale, culturale, ambientale ed economica dell’abitato di Pescomaggiore e del territorio circostante la piccola frazione (oggi appena 40 residenti) del Comune di L'Aquila.
Si fonda su una lettura “aperta” della comunità frazionale, inclusiva degli oriundi emigrati, dei proprietari o possessori di immobili, come dei lavoratori nel territorio frazionale.
Il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo umano nella comunità verranno perseguiti mediante
attività

di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale del centro abitato, del paesaggio e dell’ambiente;

di promozione delle attività agricole tradizionali e del turismo sostenibile;

di vigilanza sulla gestione dei beni e delle risorse, ambientali e finanziari, comunitari;

di tutela dei diritti civili, individuali e collettivi, dei compaesani nonché degli interessi collettivi e diffusi riferibili alla comunità materiale e spirituale della frazione di Pescomaggiore.

Le azioni prioritarie del Comitato per il primo anno saranno:
1) verifica dell'impatto dell'attività estrattiva nelle località Forma, Serra e Valle Carbonara;
2) partecipazione alla pianificazione ed agli interventi pubblici di interesse della frazione;
3) inventario del patrimonio ambientale e storico-culturale e del demanio universale;

Il Comitato non gode di sovvenzioni pubbliche, opera con lavoro volontario e non persegue finalità di lucro.

Informazioni personali

COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE c.f. 93041270666 L.go L. Tenco, MAP – fraz. Pescomaggiore – 67100 L'AQUILA sede provvisoria