sabato 12 luglio 2008

dicono: "+ cave = + lavoro & benessere!!"; ma per chi? ed a che prezzo? e per quanto? per parlarne consapevolmente:

IL COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE & LEGA CONTADINA - COMITATO IN DIFESA DEL TERRITORIO

PROMUOVONO

MARTEDI 15 LUGLIO ORE 18:30
CENTRO CIVICO DI PAGANICA

INCONTRO INFORMATIVO

IL TERRITORIO AD UN BIVIO:

ECONOMIA AGRICOLA E TURISTICA

O POLVERIZZAZIONE DELLA MONTAGNA?

Interverranno:
Dario d’Alessandro (Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore),
Enrico Stagnini (consulente ambientale),
Anna Narciso (WWF -L’Aquila)
Moderatore:
Antonio Cacio (A SUD)

TEMA: Il nostro futuro: dalla discarica al marciapiede ?

Alla fine del Novecento un’Amministrazione Comunale sorda ai sentimenti ed agli interessi di Paganica ebbe l’idea di una megadiscarica nel sito archeologico di Monte Manicola.Al tempo una lunga e pacifica mobilitazione civica impedì la realizzazione del progetto, salvando il patrimonio archeologico e la vivibilità della nostra frazione.

Solo qualche mese fa quella scelta è stata definitivamente archiviata dal Comune.

Ancora oggi, invece, siamo martoriati da un’attività estrattiva senza fine.

Si chiacchiera di sviluppo sostenibile e si spendono denari per vendere un’immagine “verde” sul mercato turistico, ma l’assenza di un piano cave regionale e la latitanza di scelte urbanistiche del Comune di L’Aquila permettono un’attività estrattiva indiscriminata ed invasiva.

Basta guardarsi intorno: cave vecchie, buchi bianchi e desertificati destinati alla non riqualificazione, e cave nuove, che deturpano montagne e rendono pericolose le strade per l’intenso traffico di camions.

L’evidente verità è che il territorio è regalato a pochi impresari che lo consumano velocemente e per sempre.

Eppure un’altra economia è possibile, incentivando e valorizzando l’agricoltura di qualità ed il turismo naturalistico, in cui le pietre, oggi macinate per edificare e realizzare profitti altrove, servano esclusivamente a ristrutturare il patrimonio storico – architettonico rurale.

Infatti, mentre si perdono opportunità preziose per far vivere dignitosamente gli antichi borghi e le campagne, la maggior parte delle cave prospera su terre c.d. d’uso civico.

Un patrimonio collettivo che appartiene alla nostra storia contadina, terra comune per secoli difesa dai nostri nonni contro baroni e latifondisti. Terre del Popolo, su cui ciascun paesano ha il diritto di pascolo, raccolta, coltivazione, di procurarsi da vivere con il proprio lavoro.

Terre che ciascun paesano ha il diritto di vedere conservate per i propri figli.

Questo patrimonio, gestito dalle Amministrazioni Separate degli Usi Civici ed ove queste non sono costituite dal Settore Ambiente del Comune di L’Aquila, viene concesso ad alcuni cavatori in cambio di pochi spiccioli e talora sotto l’elegante ricatto di pochi posti di lavoro rischioso ed usurante.

Aggiungiamo: spiccioli che sovente vengono utilizzati per realizzare piccole opere di urbanizzazione, utili solo a risolvere i problemi causati dalla stessa attività estrattiva ovvero a legittimarne sul piano simbolico la prosecuzione a tempo indeterminato.

A cosa ci serve un marciapiede nuovo o una fontana restaurata, se intorno il territorio è compromesso per sempre?

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Informazioni personali

COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE c.f. 93041270666 L.go L. Tenco, MAP – fraz. Pescomaggiore – 67100 L'AQUILA sede provvisoria