giovedì 29 maggio 2008

dote territoriale vs. distretto minerario; ASSEMBLEA domenica 8 giugno ?


area di valle dell'antica terra ed università
del popolo di Pescomaggiore

per approfondimenti sull'istituto

La Terra.
secondo il lodo De Rubeis reso nel 1600 e mai modificato
costituiscono demanio universale di Pescomaggiore
i terreni alla sinistra della linea Verde
(in Verde sottile l'attuale risultanza catastale),
mentre si statuiscono in comune alla pari con Paganica
quelli tra questa e la linea Rossa.
In Giallo l'attuale cava,
in Arancio la nuova cava di Piano di Macchia,
in Viola l'area di Colle Mezzano di presumibile sviluppo
dell'attività industriale in monopolio privato

I soggetti della decisione.
1) Gli attuali abitanti di Pescomaggiore (il popolo)
quali utenti e beneficiari del patrimonio collettivo
2) tutti coloro che hanno un significativo interesse alla conservazione
della destinazione agrosilvopastorale ed ambientale di questi terreni

Cognizioni di base.
per una scelta consapevole e democratica
devono essere a disposizione di tutti
fondamentali cognizioni "tecnico-giuridiche"
le principali norme sono contenute in Leggi nazionali
(L. 1766/1927, L. 258/1957, L. 97/1994, r.d. 332/1928)
e regionali (L. R. 25/1988, L.R. 68/1999), ma la loro lettura
richiede una significativa conoscenza dell'esperienza giuridica

che per grande sintesi possono così compendiarsi

1. una terra in dote al popolo
è stato autorevolmente scritto che la proprietà collettiva
deve leggersi più come Statuto della Res abitata,
relazione simbiotica della presenza antropica (popolo) con il complesso fondiario (terra),
che come relazione capitalistica di appartenenza ad un soggetto (pur collettivo)
Terra e Popolo si pongono quali elementi di un ordinamento territoriale che,
perduta rilevanza pubblicistica con l'eversione della feudalità,
ha mantenuto autonoma soggettività privatistica
come fondo patrimoniale ambientale destinato in beneficio perpetuo
della collettività degli abitanti il territorio "frazionale" (requisito dell'incolato)

2. carattere straordinario della decisione
un mutamento di destinazione con concessione esclusiva ad estranei
dello sfruttamento industriale di risorse non rinnovabili del patrimonio collettivo
costituisce una deprivazione permanente del capitale ambientale
delle future generazioni, come tale presenta un carattere eccezionale
che, stando alla lettera della L.R. 25/1988, nemmeno potrebbe darsi
per finalità estrattive in assenza di un Piano regionale del settore

3. il procedimento
nel corso dell'età moderna e sino al 1804 l'alienazione
doveva preliminarmente deliberarsi dal popolo nemine discrepante
poi assentirsi dal Sovrano a salvaguardia della comunità futura
oggi, in mancanza di auto-organizzazione, al popolo
supplisce il Consiglio Comunale di L'Aquila

e la Sovrana garanzia ha la forma della determina dirigenziale regionale
secondo la legge la nuova destinazione (non solo il suo indennizzo)
deve costituire un reale beneficio per la generalità degli abitanti

4. la verifica demaniale svolta negli anni '30 del XX° sec. ha
ignorato il lodo De Rubeis fondandosi sull'erroneo dato
dell'impianto del Nuovo Catasto
(nell'immagine in linea Verde sottile)
MA questo documento è utilizzato dalla Regione Abruzzo
nelle proprie valutazioni amministrative rispetto
ai mutamenti di destinazione ed ai reinvestimenti
dei "proventi"
con l'effetto che nell'arco di un quarto di secolo
alcune decine di centinaia di migliaia di metri cubi di montagna
sono stati trasformati in merce senza riconoscerne la destinazione
in vantaggio della res abitata di Pescomaggiore

Cosa sta succedendo
é recente la notizia dell'approvazione regionale del mutamento di
destinazione richiesto dal Consiglio Comunale di L'Aquila con la
deliberazione n. 41 del 26.2.2007 per la nuova cava di Piano di Macchie
Nella prima settimana di giugno il Consiglio deciderà anche sul
mutamento di destinazione
c.d. "accessorio"
che nonostante le osservazioni del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore
è stato positivamente "esaminato" (?) a porte chiuse dalla II^ Commissione Consiliare

IL CONSIGLIO COMUNALE, OGGI COME NEL FEBBRAIO DEL 2007,
STA COLPEVOLMENTE IGNORANDO L'ENTITA' DELLA SCELTA:

CAVARE PIANO DI MACCHIE PER AMPLIARE L'AZIENDA ZUGARO
COMPORTA LA DESTINAZIONE DI FATTO AD ATTIVITA' ESTRATTIVA
DELL'INTERA AREA INFERIORE DELLA TERRA DI PESCOMAGGIORE
PER TUTTA LA VITA DEL FUTURO STABILIMENTO INDUSTRIALE.
TRA CIRCA UN DECENNIO, ESAURITA LA NUOVA CAVA, PUO'
PRESUMERSI SIN D'ORA L'ESPANSIONE SUL VICINO COLLE MEZZANO.
E POI CHISSA'. PER LO STESSO TEMPO RIMARRANNO IN FUNZIONE
I RUMOROSI E POLVEROSI IMPIANTI GIA' ESISTENTI LUNGO LA STRADA PROVINCIALE.

UN VINCOLO DI QUESTA PORTATA PUO' ESCLUDERE IN RADICE
OGNI IPOTESI DI SVILUPPO RURALE SOSTENIBILE DELL'ABITATO.

Per potere esaminare insieme la situazione ed assumere le urgenti decisioni
propongo di tenere in Pescomaggiore
ENTRO LA PROSSIMA DOMENICA 8 GIUGNO
una pubblica Assemblea degli abitanti, degli oriundi proprietari di immobili e di tutti gli interessati


VI INVITO A COMUNICARE LA VS. ADESIONE VIA E-MAIL: avvocato@dariodalessandro.it
i membri del Comitato verranno contattati telefonicamente nei primi giorni della settimana





giovedì 22 maggio 2008

E due passi indietro. Ed ora?

Nella seduta del 21 maggio a porte chiuse la II^ Commissione Consiliare Permanente (Territorio) ha espresso parere favorevole alla proposta del settore Ambiente, avallata dalla Giunta Comunale, di mutamento di destinazione di ulteriori terre civiche di Pescomaggiore e di Paganica per lo sviluppo di un’impresa privata.

Nonostante le osservazioni, gli avvisi e le istanze del Comitato per la Rinascita di Pescomaggiore volti ad ottenere la sospensione del procedimento e la revoca della precedente deliberazione n. 41/07, almeno fino ad una compiuta e condivisa valutazione dei costi e dei benefici per la collettività proprietaria, è stata assunta una “non decisione” sostanzialmente confermativa di scelte assolutamente immotivate ed a dire poco deleterie per la comunità d’incolato.

Malgrado il Difensore Civico, solo il 13 maggio il Comitato ha avuto accesso ad una parte degli atti richiesti ed è in attesa di poter visionare compiutamente la voluminosa documentazione.

Già il valore del materiale estratto e la perdita dei valori immobiliari superano i 9 milioni di euro, un danno prodottosi nell’ultimo quinquennio; ben più difficile misurare gli ulteriori pregiudizi (acqua, rumori, polveri, salute, fauna, non uso, opportunità alternative) arrecati agli abitanti presenti e futuri di Pescomaggiore.Chi, tra avvicendarsi di dirigenti ed inadeguatezze organizzative della macchina comunale, risarcirà dei danni subiti e di quelli futuri?

Ai sensi dell’art. 6 L.R. 25/88 ora è il Consiglio Comunale a doversi pronunciare con il proprio “definitivo avviso” a nome del Comune, per legge in sostituzione della comunità di incolato non costituitasi in amministrazione separata e nel suo esclusivo interesse, ma anche portatore di interessi pubblici alla conservazione del demanio universale frazionale quale bene ambientale.

Poi questa intenzione verrà vagliata ed autorizzata dalla Regione Abruzzo a maggior tutela della collettività proprietaria; quindi spetterà al Comune stipulare la concessione, sempre per conto della collettività proprietaria, infatti destinataria dei proventi.

È ben evidente che il Consiglio Comunale non potrebbe legittimamente assumere una tale decisione nella manifesta e motivata opposizione di un significativo numero di aventi diritto ed interesse.

È stato chiesto il tempo per conoscere, dibattere e decidere democraticamente, com’è diritto. Negarlo significa usurparlo.

Significa imporre la strada dei contenziosi senza esperire le potenzialità del dialogo.

Proprio il contrario di quanto predicato in campagna elettorale dall’attuale maggioranza.

Informazioni personali

COMITATO PER LA RINASCITA DI PESCOMAGGIORE c.f. 93041270666 L.go L. Tenco, MAP – fraz. Pescomaggiore – 67100 L'AQUILA sede provvisoria